Nulla a che vedere con la prova costume l’ infobesity è qualcosa da cui siamo tutti affetti, senza distinzione di taglie!
Migliaia di notizie, post, instastories, video, infografiche, articoli blog, compongono ormai la nostra “dieta quotidiana” di informazioni, rendendoci obesi di stimoli alla conoscenza: infobesity appunto. Il risultato? Una soglia di attenzione sempre più bassa che oggi è arrivata a meno di 8 secondi. Hai letto bene: la nostra concentrazione è più bassa di quella di un pesciolino rosso che la riesce a mantenere per ben 9 secondi, 1 secondo più di noi addirittura.
Riesci a immaginare quanto questa sindrome (del pesciolino rosso, appunto) incida sulla nostra produttività? Ogni volta che ci facciamo distrarre dalla notifica di whatsapp, da un messaggio di Instagram o da un avviso di Facebook, abbiamo bisogno di ben 65 secondi per riprendere le fila di ciò che stavamo facendo. Per non parlare poi di quanto l’iperconnessione deteriori la qualità degli scambi sociali con gli altri, rendendo più difficoltoso l’apprendimento e il lavoro.
Miei cari professionisti e imprenditori, non sto facendo del falso moralismo, io sono sempre colei che vi invita ad usare sapientemente i social network per i vostri wedding business ma, allo stesso tempo, sono quella che guarda alle vostre performance mentali e alla qualità di ciò che dovete offrire alle vostre spose. Il nostro stile di vita digitale sta mettendo seriamente a repentaglio le nostre relazioni sociali e, aggiungerei, il nostro contatto con la realtà: tanto più siamo connessi con i social network e/o siamo online, tanto più la nostra capacità di concentrarsi diminuisce e ci costringe a fare acquisti velocemente, prendere decisioni in pochi secondi restando incollati allo schermo per ore, nonché facendoci lavorare poco e male.
L’infobesity, ovvero il sovraccarico cognitivo causato dall’abnorme quantità di informazioni da cui siamo bombardati quotidianamente, è un fenomeno che è conseguenza di un’incapacità del nostro cervello di ricevere tante (troppe) informazioni e che ci porta ad un affaticamento e, all’estremo, ad esaurimento da lavoro.
E arrivati a questo punto cosa potete offrire di buono ai vostri clienti? Come pensate di poter far decollare i vostri wedding business con un cervello che se ne va in fumo?
Bene: sapete quanto io insista sulle performance mentali prima ancora del wedding marketing ed è, per questo, mio dovere darvi 5 consigli, che io stessa metto in pratica per combattere l’infobesity e tutte le cattive conseguenze che da essa ne derivano.
SII RISOLUTO
La risolutezza aiuta a incrementare la capacità di prendere decisioni e quindi a decidere che è giunto il momento di usare i social network in maniera consapevole auto-limitandoti nel loro utilizzo.
CONNETTITI SOLO PER COSE IMPORTANTI
Aprire Facebook, Instagram, mail ecc continuamente, manco foste un medico continuamente reperibile in attesa di essere convocato in pronto soccorso per salvare una vita, è decisamente un’attività inutile. Dedica una piccola porzione di tempo nella vostra giornata per “informarti” sui social network ma dopodiché concentrati sull’essenza e la qualità del tuo lavoro e sulla tua famiglia: sono queste le due attività che devono prendere sapientemente il tuo tempo.
SVEGLIATI DI BUON’ORA (RELATIVAMENTE)
Avrai probabilmente sentito che grandi uomini d’affari come Richard Brandson o Tim Cook si svegliano alle 5 del mattino (ed anche prima) e che questo, a quanto pare, sia il segreto del loro successo. Altri imprenditori di altrettanto successo hanno, però, ammesso di non svegliarsi prima delle 9 e che le migliori idee sono arrivate di notte.
Io sono per le soluzioni di mezzo, mai assolute, sorrette da un senso logico: se sai gestire il tuo tempo, sarai in grado di dormire in maniera sana, senza la necessità di restare in piedi fino a tardi o di fare della lavatacce senza senso. Ad esempio io mi sveglio mediamente alle 7.30, faccio colazione con calma con i miei cani, e alle 8.30 controllo le mail, un’occhiata ai social network e pianifico la mia giornata, non salto mai la pausa pranzo e la sera vado a letto anche a mezzanotte, riuscendo anche ad andare a cena fuori con Sergio e con i miei amici, al netto della mia ora in palestra e di 10 ore di lavoro, ogni giorno.
LA TECNICA DEL POMODORO
Questa tecnica è una delle più semplici ed efficaci per gestire il tempo, coniata dall’italo americano Francesco Cirillo. Il suo nome deriva da quei timer che si usano di solito in cucina per monitorare i tempi di cottura, e che oggi è diventato un metodo di organizzazione del lavoro basato su periodi di alta focalizzazione e brevi interruzioni. In pratica ti permetterà di lavorare 25 minuti senza concederti distrazioni, con un breve intervallo, ripetendo il ciclo fino a portare a termine l’attività che ti sei prefissato di svolgere. Nel breve intervallo, distogli la mente, fai uno spuntino, chiacchiera con un collega, accarezza il tuo cane, ma non toccare il telefono fino al completamento della tua attività.
Aprire whatsapp o i social potrebbe essere pericolosissimo perché ti basterà leggere un messaggio o uno status, un articolo, un banner, per ritrovarti a svolgere tutt’altro, a danno del completamento di ciò che stavi facendo.
NON AVER PAURA DI RESTARE FUORI DAL MONDO
Essere connesso in maniera spasmodica non ti rende più informato ma solo più stressato. Riflettici: quante delle volte che apri le app non leggi neppure ciò che fai scorrere con il tuo dito? Bene, ciò che voglio dirti non è di restare fuori dal mondo ma di ricavarti del tempo di qualità per raccogliere informazioni dal web a vantaggio della tua produttività e del tuo benessere psicofisico. Per non incorrere in infobesity deve acquisire informazioni nel giusto!
IL MIO IMPEGNO VERSO CHI MI LEGGE
Da tempo ritengo che creare contenuti con eccessiva frequenza sia inefficace, perciò il mio impegno verso chi mi legge volentieri sarà quello di fornire un numero centellinato di informazioni di qualità con la promessa di essere a disposizione quando mi saranno poste delle domande: personalmente non voglio sentirmi responsabile del bombardamento di informazioni che, il più delle volte, sarete costretti a non leggere perché troppo stressati. Non voglio contribuire, in altre parole, alla tua infobesity. Amen.
Ho deciso di comportarmi come un jukebox anni 50 del wedding business: “strucate il botton” (alias mandami una mail) e chiedimi pure info, quando ne avrai voglia, tempo e attenzione. Che ne dici?