Come capire se entrare nel destination wedding o prendere solo atto di una nuova moda del mercato.
Il destination wedding è ormai sulla bocca di tutti i professionisti del mercato dei matrimoni: che si tratti di startup o di aziende già avviate questa parola è ormai cercata su Google 1000 volte al mese, rispetto ad un volume pari a zero del 2012, anno in cui la nostra Ines Pesce ha cominciato a studiare i trend e a comprendere le dinamiche di questo mercato.
E sulla base di questo dato chiariamo alcuni punti.
Se l’espressione “destination wedding” è oggi cercata dagli utenti così tante volte non significa necessariamente che ci sia dello spazio per chiunque all’interno di questo mercato. O meglio: come in tutti i settori o mercati c’è spazio per tutti ma vince chi ha le idee chiare e le informazioni giuste e si muove nella giusta direzione con cognizione di causa.
Il significato di questo dato sta a significare, quindi, che c’è sicuramente tanta curiosità al riguardo per cui chi, per intuizione o consapevolezza, ha conoscenza di cotanto interesse può pensare bene di:
a. lucrare sui curiosi vendendo informazioni intrise di c.d. fuffa
b. raccogliere la propria esperienza pratica di un decennio nel settore e pensare di trasferirla ai neofiti con dei corsi di formazione d’eccellenza.
Posto che entrambe le categorie potrebbero presentarsi offrendo dei “corsi di formazione” (oggi tanto di moda, pure loro come il destination wedding), come si fa a distinguere i primi dai secondi.
Dalla nostra esperienza fatta di numeri, analisi dei risultati e strategie concrete ci permettiamo di fornire, a voi che ci leggete, i criteri per scegliere un buon corso di formazione, in generale, ovvero la migliore offerta formativa in tema di destination wedding, nel particolare.
- Raccogliere informazioni su chi propone il corso.
Comprendere da chi viene promosso il corso serve a capire lo spessore del professionista che dovrà erudire la classe. Attenzione a verificare che si tratti di un ente di formazione o un Academy specializzata e che siano noti per la validità delle proposte didattiche e della rosa dei docenti. Se si tratta di un professionista, documentarsi che abbia una comprovata esperienza pratica alle spalle, che vada oltre qualche mese di post sui social. Per capire se state facendo la scelta giusta, insomma, basta porsi le seguenti domande:
- se si tratta di un professionista chiedetevi: questa persona cosa fa nella vita? cosa comunica la sua immagine? si occupa solo di formazione o ha un’esperienza pratica sul campo? ha nel suo background dei buoni risultati raggiunti nella sua carriera che può trasferire durante la formazione o si limita a presiedere una scrivania? è una persona che riesce a trasferire con estrema semplicità le sue conoscenze o si limita a raccontare cose con linguaggio fumoso fatto di paroloni che lasciano poco spazio alla concreta informazione e quindi anche alle risposte ad eventuali domande?
- se si tratta di un ente di formazione o un’academy: chi sono i professionisti a cui sono affidate le docenze delle varie aree formative? i docenti sono personaggi autorevoli nei rispettivi ambiti di competenza o sono sconosciuti ai più e i loro nomi inducono alla domanda “e questo chi è”?
- in entrambi i casi cercare di reperire i feedback dei precedenti corsisti e capire la loro esperienza: le parole di chi ha già vissuto un esperienza formativa con quel professionista o presso quell’ente o Academy valgono più di ogni altro mezzo di pubblicità.
2. Com’è comunicato questo corso.
La comunicazione di un corso è un metro fondamentale per capire la serietà del corso stesso:
- dalla comunicazione del corso si evincono tutti i dettagli dell’evento o solo tautologiche descrizioni volte a riempire di chiacchiere un programma? gli obiettivi che si raggiungeranno con la frequentazione del corso si evincono facilmente o si parla di vaghe promesse di grandi nozioni?
- i layout grafici sono abbastanza professionali o sembrano collage di loghi home made?
- è data la giusta centralità al programma e alle aree trattate? E’ chiaro il costo e le modalità di pagamento?
3. Cosa NON deve evincersi sul destination wedding.
Se si parla genericamente di tecniche per il destination wedding o offerte ad hoc per il destination forse l’offerta formativa ci sta portando verso la direzione sbagliata perchè il destination wedding non è un cliente definito e delineato a cui dobbiamo proporre un prodotto o un servizio che risponda alle sue esigente. Il destination wedding è dire tutto e niente.
E’ bene tenere a mente, infatti, che il destination wedding è una variante del mercato del matrimonio MONDIALE che, per la sua peculiarità di vedere coppie di sposi muoversi verso alcune destinazioni, diverse da quelle di origine per convolare a nozze, richiama in parte le logiche del turismo. Tolta la parte logistica dei trasferimenti turistici, il destination wedding richiede inoltre tutta una serie di conoscenze trasversali in vari ambiti. Solo una volta acquisite le basi con una sostanziosa formazione, un professionista del matrimonio può decidere SE questo è il mercato in cui sviluppare il proprio business e, SE SI, come individuare la propria nicchia di clienti creando la giusta strategia per raggiungerli, comunicando la propria professionalità.
Bene, al netto di questa lettura, che speriamo sia stata utile, se volete approfondire questo argomento e ricevere consigli su un buon corso di formazione sul destination wedding scrivete pure a info@inespesce.it