Un pizzico di wedding marketing a Roma servito durante una colazione a Palazzo Naiadi con Giovanni Sparacio di Elle Sposa e altri professionisti del matrimonio.
Conclusasi la meravigliosa serata di Federica Ambrosini al St Regis, l’indomani ho approfittato per fare colazione con alcuni professionisti del matrimonio e giornalisti del settore per discutere sulle ultime news del mondo wedding, accolti dalla calda ospitalità di Palazzo Naiadi che ha preparato per noi una meravigliosa tavola rotonda in una delle suites business posizionata al quarto piano dell’enorme edificio di Piazza Della Repubblica. Qui abbiamo chiacchierato su tanti argomenti e degustato, al tempo stesso, una meravigliosa selezione di prelibatezze del mattino.
Gli argomenti discussi sono stati diversi.
GLI EFFETTI DEL CORONA VIRUS SULLA WEDDING INDUSTRY ITALIANA
L’ultima decade di Febbraio appena terminata ha visto la scoperta dei primi casi in Italia di questo virus che in Cina ha fatto già molti danni sulla popolazione, nonché le prime misure di contenimento e la diffusione della paura tra la popolazione e, quindi, anche tra i professionisti del matrimonio e le coppie di futuri sposi che quest’anno dovrebbero convolare a nozze.
Secondo il Centro Ref ricerche questa situazione dispiegherà i suoi effetti a pieno anche nel secondo bimestre dell’anno e non penso ci potrà essere strategia di wedding marketing che potrà fare grandi virate, salvo per chi era già strutturato in tal senso.
Tale previsione è apparsa verosimile visto che chiacchierando con i professionisti del matrimonio presenti ieri alla Colazione di Palazzo Naiadi a RomaE, ho avuto conferma diretta che molti destination wedding in programma in Italia sono stati già annullati mentre alcuni importanti eventi professionali del settore sono stati spostati all’ultimo trimestre dell’anno.
Resta ancora in dubbio se la Bridal Week, la tanto attesa settimana della moda sposa, in programma dal 17 al 20 Aprile si svolgerà regolarmente.
Nonostante le previsioni di ripristino della tranquillità generale entro la fine di marzo, il dato di fatto è che l’economia italiana pagherà un prezzo molto salato alla crisi da SARS-Cov2, soprattutto perché i canali di trasmissione presentano elementi di novità rispetto a situazioni analoghe del passato: stiamo attraversando la prima epidemia dell’epoca dei social media e questo non può che amplificare l’effetto delle notizie e provocare mutamenti repentini delle aspettative. Questa è la prima epidemia dell’epoca dello smart working, difatti molte aziende del mondo wedding come tante altre realtà italiane, hanno organizzato i team di lavoro tramite il lavoro a distanza.
La flessione dell’intera economia italiana stimata dal REF Ricerche va da -1% a un -3% ma per attività legate alla filiera del turismo come i destination wedding e a tutte le attività legate ai centri di aggregazione come gli eventi e le fiere di settore, il contraccolpo previsto è molto più forte e sarà pari al -10% e -40%.
Ovvio che si tratta di stime ad alto grado di congettura ma, tuttavia, fanno comprendere in modo chiaro e realistico l’entità del danno che anche la wedding industry sta subendo, insieme ad altri settori.
LA FORMAZIONE DELLA CATEGORIA WEDDING PLANNER
Il numero sempre crescente di wedding planner, il valore controverso della professione, il numero di improvvisati millantatori sul mercato, il riconoscimento normativo della figura, sono stati argomenti inevitabilmente toccati durante la colazione perché molto caldi nell’ambito. Le wedding planner presenti hanno sollevato, in effetti, le difficoltà nell’arrivare efficacemente alle spose come professionisti “utili” all’organizzazione delle nozze e, al tempo stesso, abbiamo riflettuto sui dubbi rispetto al riconoscimento della professione come soluzione per essere ritenute “professioniste garantite” dalle future coppie di sposi.
Personalmente ho indotto alla riflessione i presenti su quanto il business di queste figure si sia spostato sulla vendita di corsi di formazione di ogni genere, piuttosto che sulla proposta al mercato di assistenza all’organizzazione del matrimonio: attività che dovrebbe essere principale se non assoluta rispetto al resto.
Questo ha comportato un duplice danno: la proliferazione dei professionisti sul mercato (ormai l’Italia conta oltre 10.000 circa wedding planner) con la conseguente parcellizzazione dell’offerta sulle poche domande, ovvero la errata comunicazione della professione tale da poter essere percepita, dalle future coppie di sposi, come figura indispensabile e di valore per l’organizzazione delle nozze.
I LUOGHI COMUNI SUL WEDDING MARKETING
Laddove si è chiacchierato sull’efficacia del messaggio comunicativo della professione è stato inevitabile non scherzare sui luoghi comuni del wedding marketing e su come i professionisti sono abituati a comunicare, soprattutto se tra i presenti qualcuno aveva letto il mio libro Wedding Marketing Professionale.
- Millemila followers non implicano millemila matrimoni
- Il sito web che non performa è come una vetrina di un negozio a mezza serranda.
- Facebook funziona ancora, al contrario di ciò che si pensa
- Matrimonio.com è una piattaforma molto interessante, se sai come usarla.
LA NUOVA VESTE DI PALAZZO NAIADI E LE SUE OPPORTUNITA’
Un sontuoso palazzo di fine Ottocento che domina Piazza della Repubblica, a due passi dalla stazione Termini, questa è stata la location che ha accolto la piacevole colazione professionale di sabato mattina a Roma.
Prima conosciuto come Boscolo Exedra, oggi Palazzo Naiadi è un hotel imponente con ben 238 camere dagli interni raffinati.
Un’accoglienza calorosa ma raffinata al tempo stesso ci aperto le stanze di una delle suites al quarto piano dell’edificio con vista sulla fontana delle Naiadi del Rutelli e la michelangiolesca Basilica di Santa Maria degli Angeli.
Immediatamente adiacente alla stanza in cui si svolgeva la colazione, si apriva un’ala realizzata nel 1705 da Papa Clemente XI come deposito di cereali del Vaticano che oggi accoglie un’altra parure di stanze con un tocco di stile diverso dal resto del Palazzo Naiadi.
L’edificio porta la storia in ogni sua angolazione perché esso si affaccia anche sull’antico complesso delle Terme di Diocleziano (306 D.C.), di cui è possibile ammirare gli scavi delle fondamenta e i mosaici attraverso il pavimento del seminterrato che abbiamo avuto il piacere di visitare, dopo la colazione, tra una chiacchiera e l’altra.
Sul tetto una meravigliosa piscina a sfioro porge lo sguardo sulle cupole di Roma. Qui credo che il tramonto sia mozzafiato per cui mi sono ripromessa di ritornarci per un aperitivo serale. Su questo stesso terrazzo, enorme ma porzionabile, è stato facile immaginare un sontuoso ricevimento nuziale considerando anche i confort collegato agli ulteriori servizi offerti dall’hotel. Oltre alle variegate e lussuose stanze (da quelle classiche fino alla Suite Presidenziale che ha accolto da Sofia Loren al Dalai Lama), l’hotel offre altresì una meravigliosa SPA e Centro Benessere, una palestra con personal trainer, più di un bar champagneria e ristoranti.
La colazione si è conclusa poco prima di pranzo, quando ognuno dei presenti, è scappato a prendere il treno che l’avrebbe riportato a casa, nelle varie parti di Italia. Mai furono così proficue poche ore davanti ad una spremuta d’arancia: chiacchierare significa ascoltare e restituire punti di vista che, per quanto soggettivi, offrono la possibilità ad ogni mente di accogliere un punto di vista diverso ed ulteriore rispetto a quello personale.
Se vuoi sbirciare un pò sui momenti della colazione a Palazzo Naiadi, guarda le mie Instagram Stories in evidenza sul mio profilo.